Non sto affatto bene / Saleh Zamanan

 

Salih Zamanan




Poeta e drammaturgo saudita, nato nella provincia di Najran, in Arabia Saudita, nel 1985. È uno dei nomi più importanti della poesia in prosa, e della drammaturgia in Arabia Saudita. È laureato in Lettere, dall'Università del Re Faisl I. E' stato direttore della rivista "Raqmat". Ha ottenuto diversi premi per le sue opere drammaturghe, e altre per le sue opere poetiche. 

 

 

 

Non sto affatto bene

 

Non sto affatto bene

il mio orologio ha lancette morte,

e di pelle di serpente è il cinturino.

Il mio cappotto ... è di coccodrillo

e della pelle di sua compagna son le mie scarpe.

Una moltitudine di bachi da seta è morta

per tessere ciò che resta dei miei vestiti.

Questa porta ... questo letto

sono tutto quel che resta d'una quercia.

I muri della mia camera

sono croci di sassi e sabbia.

 

Non sto affatto bene,

sono un cimitero di vittime!

 

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Ogni volta che guardo una fontana

uno spasimo mi assale,

meschina quell'acqua

nella sua eterna noia!

 

E mi sento soffocare

ogni volta che guardo la valle,

meschino quel fiume

è nato steso sulla propria schiena

e dopo un lungo viaggio

lo affliggerà il sale!

 

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Quanto siete miseri, oh soldati!

 

quanto siete miseri, oh soldati!

non riposate sotto gli alberi

ma vi nascondete dietro,

puntando fucili verso l'erba

mossa da una leggera brezza.

 

Odiate i passeri e il fiume

perché di un giorno o due

differiscono la morte dei passanti.

 

quanto siete miseri, oh soldati!

non accompagnate i figli a scuola,

ma andate da bambini lontani

per impedir loro la compagnia dei genitori.

 

Non fate grigliate nel giardino di casa

con vecchi amici

e nuovi vicini di casa,

ma lontano andate per appiccare incendi

nei cuori delle donne e dei boschi.

 

Quanto siete miseri, oh soldati!

smettete di sorridere

e di fare battute licenziose

togliete le dita dai grilletti,

e con esse scrivete affettuose lettere alle madri,

e poesie rubate alle vostre amate.

 

Pensate al rimorso della vecchiaia

che negli occhi rimane

come un proiettile preciso,

mentre cullate i vostri anni

davanti alle squallide soglie di casa.

 

Quanto siete miseri, oh soldati!



(Traduzione di Gassid Mohammed)

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