Hamdan Taher al Maliky
Poeta e scrittore iracheno, nato nel 1969 a Maysan,
nel Sud dell'Iraq. Attualmente residente a Baghdad. I suoi testi sono apparsi
in quotidiani iracheni e arabi. Ha pubblicato alcune raccolte di poesie, tra
cui: "L'odore del cielo" (2011), "La palma del sogno"
(2013), "Annegamento collettivo" (2015), "Ciò che la tenebra illumina e la luce spegne" (2018), "Aggrappati all'ala d'una farfalla" (2021).Alcuni suoi testi sono stati tradotti in francese e
pubblicati in un'antologia. Alcuni suoi testi sono stati tradotti in francese,
in una raccolta che porta il titolo "Poco prima della tua morte".
I testi tradotti sono tratti dalla raccolta "Ciò che la tenebra illumina e la luce spegne".
Epilogo:
Come un cane leale
Seguo i miei giorni
*****
Morte non ancora definitiva
1
Gli assassinati che non hanno tombe
vivono nei nostri occhi
come lacrime arse.
2
Non aspettarti che io
descriva i fiori,
sono una pianta spinosa
spuntata all'ombra d'una tomba.
3
A lungo si assentò mio fratello
Finché lo dimenticai,
ma nel sogno mi visitò
sotto forma d'uccello
e quando a lui mi avvicinai
divenni albero.
7
Dopo essere scomparso a lungo
finalmente l'abbiamo trovato:
mio fratello è ridotto a un cranio
tra i suoi denti molte parole
che non siamo riusciti a capire.
9
Il fiore che posai
sulla tomba d'un bambino
divenne un giardino.
10
Oggi verranno i miei amici assassinati
Insieme andremo al bar che amiamo,
rideremo tanto
loro dimenticheranno d'essere morti
e io d'essere vivo.
*****
Giungere a Dio
Ieri ho immaginato d'essere Noè,
non avevo legno per fabbricare l'arca
e non avevo un figlio che disubbidisse
ai comandi di Dio.
Vi erano molti assassini che giravano
intorno al mio miracolo, cui nessuno ha creduto
al di fuori di loro.
Vi erano molti cadaveri,
ho pensato al diluvio come ultima soluzione
ma i cadaveri sono entrati nelle bare
e si sono salvati.
Ed eccomi adesso annegare
ho in mano una scatola di miracoli scaduti,
mentre gli assassini scalavano le montagne
per giungere a Dio.
*****
Il testamento dell'annegato
1
Nel cuore d'un cieco
vi è una giornata muta,
uno sguardo acceso dalla tenebra
spento dalla luce.
2
Giunto il tuo momento di tornare
come una foglia gialla
sotto l'albero,
ascolta il silenzio
e lascia che ci accordiamo:
tutto quel che hai visto
altro non è
che un brutto sogno.
4
Ho nel volto i tratti d'un fiume
ogni volta che inonda
scompaio nei campi
come testamento d'un annegato.
5
Circondato da volti stranieri
cerco un'aria nuova,
discendo nella profondità
in mano un fiume
e negli occhi brillano conchiglie.
8
Nessuno mi ha conosciuto al di fuori di te
Persino io non mi conosco,
ti voglio mia guida
vorrei raggiungermi,
seguirò i tuoi passi
come un cieco il suo bastone.
*****
Vecchio dolore
Penso al mio amico scomparso
mi ricordo del dolore che aveva alle ossa,
sarà morto come lui quel dolore
o ancora custodisce il suo corpo?
Ieri mi ha fatto visita
ha parlato dei suoi mondi misteriosi
ha riso tanto quando l'avevo chiesto del Paradiso
ha riso di più del senso dell'Inferno,
del suo vecchio dolore.
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